La P.O.S. (Piccola Orchestra dei Sentieri) è un collettivo aperto. Le persone che lo compongono possono non esserci sempre. Il numero di persone che può aggiungersi è virtualmente infinito, certo, l’ampiezza del sentiero da percorrere e la sua difficoltà sono discrimini importanti. Ma non è tutto qui: quando si tratta di muoversi, le mete, le tappe, lo stato del suolo possono indurre ad aggregarsi o a desistere. Senza parlare del tempo, di questi tempi la chiave è tutta lì. Chi ha il tempo di preparare concerti e storie che possono essere ascoltate solo da spettatori che scelgono di scarpinare (in salita) per ascoltarle? Chi ha il tempo di scarpinare (sempre in salita) per andare ad ascoltare canzoni e storie?
E la voglia?
E la stanchezza?
E il lavoro?
La P.O.S. ha scelto un motto. Un motto temporaneo, per carità:
Andare, Camminare, Raccontare
Chi conosce Piero Ciampi ha già capito che si tratta di una variazione del suo Andare, camminare, lavorare (un pezzo un pelo meno esplicito, ma decisamente più politicamente incisivo del suo Adius).
Il motto si presta ad essere scomposto. Vediamo che cosa può voler dire.
Andare: muoversi da un luogo all’altro spostarsi, anche fig. (Vocabolario Treccani).
La POS si sposta da un luogo all’altro. A volte potrà capitare lo faccia giusto in maniera figurata. Ma, programmaticamente, si muoverà da un luogo fisico e reale all’altro.
Camminare: spostarsi, andare a piedi da un punto all’altro. (Vocabolario Treccani).
La POS si sposta da un luogo all’altro, abbiamo detto: intende farlo per lo più a piedi. Intende coprire distanze misurandole con il proprio corpo, osservando i territori con i propri occhi, toccando le cortecce con le mani, annusando le persone con il naso, gustando il tempo con la bocca.
Raccontare: Riferire fatti o parole, spec. a voce; narrare. (sempre Vocabolario Treccani).
La POS si sposta da un posto all’altro, a piedi e riferisce i fatti che ha appreso lungo il percorso. Riferisce anche del proprio viaggio e del piacere e della fatica di viaggiare a piedi. La POS tuttavia ha una possibilità musicale e i fatti e le parole che sceglie di riferire non disdegna di riferirli cantando.
Abbiamo assemblato un repertorio di canzoni e storie che a nostro parere vale la pena cantare e riferire lungo il cammino che chiude l’anello del Massiccio montuoso Orsiera-Rocciavrè. Siamo certi che camminando sui sentieri e incontrando le persone saremo costretti a fare variazioni, aggiungere storie, togliere storie, modificarle. Siamo pronti.
Siamo pronti ad alleggerirci lo zaino, come ad appesantirlo: Per il momento lo prepariamo con le cose che ci pare sia opportuno portarci dietro. Nel nostro zaino ci sono una dozzina di canzoni, alcune sono delle cover, la maggior parte sono canzoni che abbiamo scritto noi. Canzoni di montagna, di viandanza, di resistenza, di resilienza. Canzoni che permettono di riferire fatti, raccontare storie, ragionare sulle parole. Canzoni che provano a forzare i confini dell’arte del cantastorie, giocando fra leggendario e pop, alla ricerca di materiale mitico da mettere alla prova del tempo, dei tempi.
Ci accingiamo a camminare in un territorio che per noi è significativo, tutti i componenti della POS vivono sulle sponde del torrente Sangone, il nostro giro non a caso parte dalla Val Sangone. Tutti i componenti della POS hanno rapporti affettivi, amicali, lavorativi talvolta amorosi con la Valle Chisone, e noi di lì passiamo. Tutti i componenti della POS in questi anni hanno cominciato a conoscere la Valle di Susa e i valsusini grazie all’adesione alla lotta No Tav, e quella lotta non mancheremo di cantarla, a modo nostro.
Dunque un giro a piedi lungo i costoni di un massiccio roccioso, tre viandanti-cantastorie, cinque rifugi in cui suonare, sei giorni di cammino, una dozzina di canzoni. Ci raggiungete?
Vi piace ascoltare storie?
Vi piace ascoltare storie sotto le stelle?
Viviamo tempi in cui il territorio e il paesaggio hanno senso e dignità solo se producono profitto, solo in relazione alla cubatura sfruttabile, alla cementificazione possibile, alla beautification prossima ventura. Concepiamo questa uscita sull’Orsiera come un tentativo di difesa e valorizzazione di questo territorio e di questo paesaggio, minacciato dal TAV – il rinvio del tunnel dell’Orsiera non basta – dall’inquinamento, dall’incuria. Da una parte ci sentiamo pellegrini in processione, dall’altra esploratori a caccia di bellezza e a caccia di narrazioni.
Cammineremo con le antenne protese a captare storie e situazioni (per questo eviteremo qualsiasi tentativo di live blogging) e proveremo a dare conto del materiale narrativo in cui ci imbatteremo. In questo momento scorgiamo solo i contorni di questa avventura che stiamo per intraprendere, ciò che accadrà lo scriveremo, lo canteremo.
Le tappe:
23 luglio: Rifugio Alpe Balma
24 luglio: Rifugio Selleries
25 luglio: Rifugio Toesca
26 luglio: Rifugio Amprimo
27 luglio: Rifugio Valgravio
Per qualsiasi informazione riguardo a pasti, orari, percorsi e pernotamenti contattate i rifugi.
E noi chi siamo?
Marco Di Maio: chitarrina 2/4
Davide Giacoletto: chitarrina 3/4
Filippo Sottile: voce, ukulele
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