Se toccano un* toccano tutt*. In solidarietà ad Alegre

“La buona educazione degli oppressi”, uno degli strumenti indispensabili forniti da Alegre in questi anni.

In autunno uscirà una nuova edizione di Tra le rose e le viole di Porpora Marcasciano. È un libro importantissimo nella mia storia personale. Lo lessi a ridosso dell’avvio della mia transizione medicalmente assistita, me ne feci arrivare una copia dell’edizione del 2002 (Manifestolibri) con un prestito interbibliotecario. Lo lessi con l’urgenza di chi prenda un antidoto a un veleno, con l’intento di addomesticare le ansie che si scatenavano in me in quel momento. Un testo dunque che spinge ad azioni personali e le sa accompagnare, ma anche un libro fondamentale nella ricostruzione della storia delle persone trans in Italia e che meglio di altri sa raccontare che i modi di essere trans sono tutti diversi, uno per ogni persona. Il merito di rimetterlo in circolazione è di Alegre.

Vi racconto qui solo questa storia e mi limito a menzionare di volata il fatto che il mio Il decoro illustrato, è fortemente ispirato a La buona educazione degli oppressi di Wolf Bukowski, (Alegre, appunto), che di Pietro De Vivo – che di Alegre è l’editor – sono proprio amica, che sono grata ad Alegre per ospitato i miei spettacoli a Contrattacco, il loro festival e che abbiamo in corso delle chiacchiere per dei progetti futuri.

Qualche anno fa a Condove, in Valsusa, venne a parlare Goffredo Fofi. Disse fra le altre una cosa che mi colpì profondamente a proposito del suo lavoro di ideatore e direttore di riviste. Disse che fare una rivista non consiste nel raccogliere articoli scritti da altre persone, ma nell’andare in giro, conoscerle queste persone, discuterci, metterle in relazione fra loro e stimolarle a scrivere. Si tratta allo stesso tempo di un lavoro di ricerca e di relazione, un lavoro politico. È il lavoro che fa anche ogni casa editrice che ha un occhio attento alla realtà sociale e un sincero intento trasformativo. Ed è anche il lavoro di Alegre. Sarebbe bastata un’occhiata al catalogo per capirlo, ma la fortuna di conoscere le persone che la animano me ne ha dato ulteriore conferma.

Alegre ha appena subito un furto che per le sue modalità ha tutto il sapore del sabotaggio e dell’intimidazione e si trova ora in grande difficoltà. (E su un episodio del genere un anno fa trovai il modo di cantarci una canzoncina).

Qui c’è un crowdfunding. Una mano sul cuore e una sul portafoglio. La consapevolezza, la presenza nelle strade, l’azione politica si costruiscono anche grazie al lavoro di case editrici come Alegre. Se toccano un* toccano tutt*.

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