Questa settimana in Valsusa sono accadute, accadranno, molte cose. Lunedì abbiamo aperto con lo sgombero della Casa Cantoniera Occupata di Oulx. Attiva dal 2018, in questi anni ha accolto migliaia di persone migranti in transito sulle Alpi. Ha fornito gratuitamente, grazie all’impegno di attivist*, compagn*, solidal*, l’assistenza minima a chi tentava di portare a termine il proprio progetto migratorio. Mettere per strada persone, smembrare gruppi umani, affossare un’esperienza politica antirazzista, solidale, fuori dalle logiche del mercato e del controllo statale è la priorità anche di questo governo suppostamente tecnico.
Sull’altro versante, che è poi lo stesso, cioè quello in cui si stabilisce chi ha diritto di passaggio in un mondo che si vorrebbe sempre più asservito alle logiche neoliberiste, c’è il mostro della Torino-Lione che si muove. Quello stesso obbrobrio che continua a devastare il territorio e a drenare denaro pubblico – a sottrarlo quindi alle tasche di tutt* e a quei servizi essenziali che in questo momento ci permetterebbero di vivere diversamente la fase pandemica. La valle si sta mobilitando su tutti i fronti. Troppo per infilarci anche uno spettacolo, per quanto sia uno spettacolo che parla di lotta alle frontiere (tante, non solo quelle fra nazioni) e di lotta No Tav. La punk spiegata alla nonna è rimandata, probabilmente al secondo week end di aprile.
Invece fra poco, stasera, sulla pagina Facebook di ARC Cagliari, per il festival di cultura queer e femminista Non solo lesbiche presenterò (io al telefono) La mostruositrans. Al solito, la registrazione audio della chiacchierata finirà qui sul blog.
Le foto testimoniano la nostra partecipazione allo sciopero dalla didattica a distanza.