Con zampe, code e balzo delfino. Anticipazioni e appuntamenti primaverili.

Primo piano della mia coda da topo di scena. L’ha scattata Silvia poco prima della replica che ho fatto il 7 marzo scorso per il collettivo “Mai più zitt3” di UniTO.

Primo piano della mia coda da topo di scena. L’ha scattata Silvia poco prima della replica che ho fatto il 7 marzo scorso per il collettivo “Mai più zitt3” di UniTO.

La mostruositrans (Eris, 2020) è uscito quasi quattro anni fa. Mi piacerebbe dire che è invecchiato male, che gli avvenimenti di questi oltre mille giorni l’hanno reso obsoleto, che la situazione è migliorata. Invece no. Purtroppo quel libricino, quelle sessanta paginette,  quel catalogo di metafore queer, quella rassegna di creature mostruose parla ancora al presente. Dice ancora della transnegatività e della spinta assimilazionista che unite nella morsa patriarcale stringono sulle vite delle persone non cis. Continua a essere letto, recensito, citato, trasformato. E portato in giro. Domenica 17 marzo, nella sua versione punkastoriale andrà in scena in Valsusa e il venerdì successivo si manifesterà in una presentazione cantata e dialogata a Livorno.

Prosegue il tour di Se vi va bene bene se no seghe (Alegre, 2023), Continua a leggere

Pubblicato in Appuntamenti | Contrassegnato , , | Lascia un commento

Far finta di esserne fuori e tour di fine anno

Foto della mia scrivania,. Si vede il copione, il pc, un numero della rivista Leggendaria, un flessimetro, colla, forbici, ukulele, gomma, matita, penna

Il 2023 si sta per chiudersi e comincio a guardarlo un po’ in prospettiva. Un anno complesso per me, con tante botte d’arresto, molte fatiche, ma anche cambiamenti, nuove consapevolezze, qualche soddisfazione e incontri belli. Un dono prezioso di questi giorni è trovarmi in mano un copione definito (sebbene tutt’altro che definitivo) di Far finta di esserne fuori. Lo spettacolo parla di carcere: il tema, me ne sono accorta in questi mesi di studio, è sconfinato e meriterebbe molti approfondimenti: storici, politici, antropologici. Mettici pure che questo governo affronta ogni normale emergenza a colpi di inasprimento di pene e introduzione di nuovi reati e che, dopo anni, le presenze in carcere hanno di nuovo sforato quota sessantamila e viene facile intuire che – come è accaduto per altri miei spettacoli – sono abbastanza certa che Far finta di esserne fuori muterà molto e continuerà ad assorbire nuovi spunti dalla cronaca e a trasformare studi, testimonianze e  riflessioni in storie e canzoncine.

A causa di un piccolo incidente ho saltato la prova aperta che avevo previsto a Torino il 30 novembre scorso. La data sarà recuperata in gennaio, ma nel frattempo debutto questo fine settimana a Brescia, a chiusura dell’ultimo tour dell’anno. Ecco il quadro completo degli appuntamenti:

Da gennaio dovrei riprendere un flusso più regolare di esibizioni. In ogni caso, un po’ di date del 2024 sono già fissate e altre in via di definizione.

Ci incontriamo per le strade

 

 

 

Pubblicato in Appuntamenti | Contrassegnato | Lascia un commento

Far finta di esserne fuori (prova aperta) + due mostruose uscite

Sulla costa del libretto di Il Decoro illustrato, c’è scritto “volume 0”. Significa che già durante le prove aperte ero cosciente che quello che avevo da dire sulla questione della circolazione dei corpi, sulla loro accessibilità allo spazio pubblico e sulla criminalizzazione/criminizzabilità di alcuni di essi, non si sarebbe esaurito in quei novanta minuti di spettacolo.

Poi è venuta la pandemia. Barriere, transenne, coprifuoco, divieti, regolamenti, prescrizioni, decreti: ad alcuni corpi hanno reso l’esistenza – sempre con lo stesso schema classista, razzista, abilista, sessista, binario – ancora più ardua. Dalla cronaca di quei giorni è venuta fuori una piccola performance – Pesci rossi – un capitolo ulteriore nel solco della critica alle logiche del decoro.

Con il lento (lentissimo) allentarsi delle restrizioni lo spettacolo maggiore ha ripreso ad andare in giro. Certo, l’esperienza della gestione pandemica – oltre a falcidiarne le date – lo aveva segnato e leggermente modificato, ma l’impianto rimaneva quello. Il che mi frustrava un bel po’: continuavo a dirmi: “dovrei scucire il copione, tagliare, modificare, integrare, riscrivere”. Ma il tempo mancava: ero impegnata in altri progetti, desiderosa di lavorare su altro materiale e, soprattutto, mi mancava un buon punto d’entrata alla questione. Un po’ rassegnata mi dicevo: “un’altra promessa fallita, non ci sarà nessun seguito di Il decoro illustrato“.

Poi, nei miei mesi bui del 2023, è arrivata una richiesta: “Filo, ce lo scrivi uno spettacolo sul carcere?” Non mi sentivo l’energia di fare un bel niente, eppure, non so come né perché, ho detto sì. A fine agosto ho cominciato a lavorarci e adesso sono alla vigilia di una prima verifica in scena: sabato 14 ottobre farò una prova aperta (*) con il materiale che ho in mano attualmente. Provvisoriamente si intitola Far finta di esserne fuori e per ora si presenta così: Continua a leggere

Pubblicato in Appuntamenti, Comunicazioni | Contrassegnato , | Lascia un commento

Camurrius3 (più un avviso per i prossimi mesi)

Venerdì scorso, il 1 settembre, sono intervenuta all’Umana² Festival, a Patti (ME). Ringrazio ancora tantissimo Gea Di Bella e Sirio che mi hanno accompagnata, sostenuta e hanno intrecciato le loro voci nel dialogo con chi ha organizzato la manifestazione. Meno di quarantotto ore prima di partire per la Sicilia ho sentito il bisogno di parole/azioni che premettessero la nostra presenza. Ho condensato questa esigenza in Camurrius3, una fanzine composta in una manciata di ore e con mezzi fortuna. Le persone di Umana² sono state così gentili da stamparla e renderla disponibile per chi era presente alla serata.
Voi invece trovate Camurrius3 qui, liberamente scaricabile.

Da sinistra Sirio, Filo, Gea a colloquio con Antonio (ultimo a destra) di Umana2

Questo il breve testo che la introduce: Continua a leggere

Pubblicato in Canzoncine, Prese di posizione | Contrassegnato | Lascia un commento

Fuori dal centro. Considerazioni e prossime date

Fin da bambina/bambino, da intolleranti culture
hai imparato la paura di sbagliare.
Esiste un centro “Non ti avventurare
Al di fuori di questo” c’è chi dice “Non ti avventurare”.
Spegni la luce, a domani che è tardi,
c’è chi vigila e controlla i tuoi passi
Ak47 – Spigoli di luce

A organizzare un pride in una grande città, anche in assenza dei tanto decantati patrocini, sono capaci, se non proprio tutt3, in tant3. Organizzarlo nelle periferie dell’impero ci vuole una dose decisamente maggiore di coraggio e intraprendenza. Il collettivo transfemminista Provincia.lotta ha mostrato di avercene e per il 25 giugno ha organizzato a Cirié (TO) la seconda edizione del Pride di provincia.
Nel corso della manifestazione Sei trans? ha letto un intervento in cui mi riconosco tantissimo e desidero segnalare per intero.

Siamo le persone di Sei Trans, un gruppo informale di persone trans e alleat che si vede e compie azioni nel capoluogo di questa regione.
La quasi totalità di noi però proviene dalle province. Qualcunx ancora ci vive.
Non siamo un’eccezione, una volta tanto costituiamo la regola: i coaguli di persone frocie infatti e gli stessi quartieri queer delle città – se li leggiamo attraverso la lente della provenienza geografica – si rivelano nient’altro che gruppi e zone con alta concentrazione di persone provinciali.
Arriviamo nelle città, nelle capitali dell’impero, per studiare, per lavorare, per sfuggire a controlli famigliari e sociali asfissianti, alla carenza e più spesso all’assenza di paradigmi diversi da quello binario, etero e cis e a modelli patriarcali, feroci e opprimenti esattamente come quello del neoliberalismo avanzato, e difficilmente affrontabili in solitudine.
Veniamo da luoghi in cui avviare e condurre percorsi di affermazione di genere è spesso impossibile, dove la sanità – a causa dei tagli e dell’accentramento delle struttura di cura – è, nel migliore dei casi, inefficiente, dove abortire è ancora più difficile che in città, dove occuparsi della propria salute sessuale e riproduttiva è impresa ardua.
Quei servizi essenziali che talvolta troviamo in città però non sono il frutto della benevolenza e dell’opulenza dello stato e del capitale, ma sono il frutto delle lotte.
Laddove le persone femministe sono maggiormente concentrate riescono ad attivare mobilitazioni e pressioni e a strappare brandelli di quella cura della nostra salute e dei nostri corpi che desideriamo e meritiamo di prenderci.
I poteri statali ed economici si comportano coi territori periferici come si comportano con le persone frocie. Il pendolo del loro interesse oscilla in continuazione fra il polo dell’abbandono, della cancellazione e dello sfruttamento e quello della colonizzazione e della messa a profitto.
Così come le persone frocie possono far comodo nel mese del pride per far cassa e accalappiare voti, così i territori diventano appetibili quando possono trasformarsi in mete turistiche, divertimentifici, ricettacoli di asfalto e cemento, al di là e spesso a dispetto dei desideri e dei bisogni di chi ci vive.
Non è la solidarietà che ci spinge a essere qui oggi, con Provincialotta, a questo pride periferico siamo parte dello stesso margine. Abbiamo anche noi quello sguardo obliquo e diffidente di chi viene da fuori, di chi ha messo in conto di migrare, di chi vive di pendolarismo. Sappiamo perfettamente cosa significa vivere lontano dalla possibilità di avviare percorsi di affermazione di genere; conosciamo l’estrema difficoltà di sperimentarci nei nostri corpi; abbiamo già vissuto lo stigma, l’esclusione e gli ostacoli posti a quelle relazioni che non sono previste nell’ordinamento eterocispatriarcale. Noi oggi siamo qui perché sappiamo che in questi margini che sono geografici e sono sociali, che corrispondono a luoghi fisici, a relazioni e a corpi c’è vita e ci sono soggettività e piccole comunità che resistono e lottano. Ne siamo parte e insieme sogniamo quella coalizione e quella capacità di fare rete che è la sola premessa al contrattacco.
Di questa marginalità facciamo tesoro e ci adoperiamo per farla diventare il segno di quel mondo altro che desideriamo.

Continua a leggere

Pubblicato in Appuntamenti, Canzoncine, Considerazioni | Contrassegnato , , , | Lascia un commento