La crapa fa le bizze e chiede di affrontare questioni annose che hanno effetti destabilizzanti anche nella vita corrente. Il capitale intorno a noi si mangia la vita, le gioie, le possibilità. Fra le risoluzioni di salute che prendo ce n’è una di alleggerimento, commiato e festa.
Giovedì 11 maggio, per l’ultima volta, andrà in scena La punk spiegata alla nonna. Ho deciso che per allora preparerò un piccolo documento cartaceo. Potreste chiamarlo pieghevole di sala, io preferisco definirlo fanzine. Fra le altre cose conterrà un testo che si conclude così:
Stasera La punk va in scena per la quarantacinquesima volta. Le ultime repliche sono state quasi sempre faticose, come arrampicarsi su una scala e cercare pioli che non ci sono più. Dopo essere tanto mutata, La Punk si è cristallizzata e ha smesso di farmi vibrare. Nella penultima replica, nell’occupazione di via del Leone, a Firenze, ho tagliato, invertito, aggiunto, innestato e le cose sono migliorate moltissimo, lo spettacolo di nuovo filava ma a quel punto avevo già preso una decisione. Amo molto questo spettacolo, mi ha dato davvero tanto: mi ha permesso di fare il punto su due o tre cose che mi pareva di aver capito in questa vita, mi ha permesso di tornare a esibirmi, aveva così tanta roba dentro che ha dato origine ad altri due spettacoli, Il decoro illustrato e Mostre & Fiere, mi ha fatto andare in giro molto e conoscere un sacco di gente e stringere dei legami forti che mi porto ancora dietro. Tutta roba impagabile. Voglio troppo bene a La Punk per trattarla senza rispetto, per recitarla come una poesia imparata apposta per l’interrogazione, per impedirle di mutare, per portarla in giro senza lasciarle respirare la stessa aria che nutre e appesta il pianeta. E quindi questa di stasera è l’ultima replica di questo spettacolo. La sua fine lascia lo spazio in cui potrà farsi il nido ciò che verrà. Che forse sarà una punk ri-spiegata alla nonna. Perché, come dicevano i Negazione,: lo spirito continua.
Sarà un’edizione speciale dello spettacolo. Non solo perché sarà l’ultima, non solo perché avverrà nel sul palco del Molo di Lilith che La Punk l’ha vista nascere, non solo perché tradirò il fido ukulele tenore che mi segue da quattro anni per la chitarra stracciona della prima uscita, ma anche perché, alla maniera dei comici dell’arte, cercherò di architettare degli inciampi che rendano vivificante l’esperienza di questo spettacolo vecchio che ha ancora una cosa da dire.
Ah, non sarà solo la chiusura di La punk spiegata alla nonna. Chiude anche il Molo, una realtà che ho attraversato intensamente per un periodo della mia vita e che ha ospitato – in qualche caso visto nascere – tutti i miei spettacoli degli ultimi nove anni. Qui le persone del Molo raccontano motivazioni ed emozioni che accompagnano questo momento.
La prenotazione è caldamente consigliata: qui. Ingresso libero con tessera Arci.