“Conoscere per agire”, di solito diciamo così, ma è solo una delle direzioni del processo. L’azione è sempre parte dell’atto cognitivo. E quindi, anche “agire per conoscere”.
Non riesco a ad adattarmi a quella prassi teatrale che, dalla scrittura alla prova generale, confeziona un prodotto da palco in separata sede e solo a lavori ultimati si presenta in pubblico.
Preferisco assumermi la gioia del rischio e uscire allo scoperto anche quando non sono affatto pronta. L’ambizione del mio lavoro è quella di essere politico ed è nella polis e quindi è fra le persone che la abitano e la animano che questo lavoro deve crescere
Da questo sentire e da queste considerazioni discende la pratica della prova aperta. Per Il decoro illustrato saranno addirittura quattro: il 27 settembre al Molo di Lilith (Torino), il 25 ottobre allo Spazio sociale Vis Rabbia (Avigliana), il 1 novembre al Laboratorio autogestito Manituana (Torino) e il 16 novembre a Bologna (in un luogo ancora top secret). Saranno occasioni molto diverse fra di loro, in cui aprirò l’officina e mostrerò il processo di costruzione dello spettacolo.
Domani sera c’è la prima di queste prove.
Mi presenterò al Molo con gli appunti di lavoro, cercherò di spiegare gli aspetti che mi paiono più interessanti dell’analisi di Wolf Bukowski, costruirò ragionamenti ad alta voce. Ci saranno frammenti di canzoni, brandelli di monologhi, anticipazioni di soluzioni narrative.
Punk, quello sì, sarà punk.