Uno spettacolo è un organismo complesso. Le sue parti vanno connesse e devono potersi parlare, mettersi in dialogo fra di loro.
La settimana scorsa, al Vis Rabbia, ho presentato 55 minuti di Il decoro illustrato, quasi un’ora di frammenti. Ora, mentre con una mano vado completando sezioni mancanti, con l’altra sono alle prese con i collegamenti, e mi sento una centralinista nell’ora di punta delle chiamate.
Mi ci sento quasi adatta.
Vedrete come me la sto cavando domani al laboratorio autogestito Manituana di Torino.
Per ora un’anteprima: ecco il testo, fresco di giornata, di una delle sedicenti cover che abitano il corpo dello spettacolo.
proprio adatti a garantire il giusto risultato
proprio adatti a star seduti dentro un’auto accessoriata standard
proprio adatti a scuole con i crocefissi ai muri
proprio adatti a esistenze come gabbie
proprio adatti a interessarsi solo a un’animale a pelo corto
proprio adatti alla videosorveglianza nei palazziproprio adatti…
proprio adatti a domeniche spese nei centri commerciali
dopo il sabato trascorso coi volontari del decoro
proprio adatti a rinunciare alle proprie fantasie
proprio adatti alla fine di tutto a finanziare le guerre in bancaproprio adatti…
proprio adatti a giorni che somigliano a tornei
proprio adatti a dire non sono ancora fatti mieiproprio adatti…