Pochi giorni dopo aver consegnato le bozze di La mostruositrans a Eris mi sono trovata in mano Donne e fantastico (Mimesis, 2019) di Giuliana Misserville. Dopodiché, mentre lo leggevo, mi sono mangiata le mani, perché se lo avessi incontrato prima certe cose del mio libretto forse le avrei impostate diversamente, in maniera ancora più meditata. Ma tant’è, e gli incontri mancati si può solo tentare di trasformarli in altre occasioni di incontro.
Con Giuliana avremmo dovuto incrociarci questa estate al campo femminista di Agape e avremmo dovuto vederci sabato 28 novembre da NoraBook – la libreria in cui ho incontrato il suo libro -, ma la gestione securitaria della pandemia e le sue conseguenze hanno deciso altrimenti. Tuttavia la presentazione di Donne e fantastico che avevamo programmato non è saltata del tutto. Sabato sarò con Denise Cappadonia nella sua libreria e insieme rivolgeremo domande a Giuliana in collegamento da casa sua. Il suo libro è importantissimo a mio avviso, non solo perché dà un primo compendio del fantastico scritto da donne in Italia, ma traccia genealogie preziose, temi e tagli. Insomma, ascoltare Giuliana sarà molto interessante. Qui i dettagli dell’incontro. Io poi proverò a mettere qui sopra il file audio della conversazione.
Ah, ricordo che Giuliana Misservile sul numero 143 di Leggendaria ha recensito La mostruositrans.
Invece lunedì 16 novembre c’è stato un re-incontro, benché telefonico, con Elena Mordiglia che mi ha intervistata per Sui generis, la trasmissione che conduce su Radio Popolare. In coda alla nostra conversazione c’è la stupenda cover di My way di Nina Hagen. Qui trovate il podcast, io sono nei minuti iniziali.
Nel frattempo, qui a nordovest, nel mezzo della zona rossa, mentre cerco di sopravvivere alla depre e all’ansia, vi annuncio che sto scrivendo un raccontino piccolo che in qualche modo anticipa un libro futuro. Lo troverete qui sopra nei prossimi giorni, spero.
Ci becchiamo in giro.
Edit: sono stata allertata da compagnx su un qualche flame divampato su un qualche social a proposito di Maradona: boh, regà, il discorso è lo stesso di Borges: se dico 1. «è stato un grandissimo scrittore» e 2. «è stato una merda fascista» si tratta di affermazioni entrambe vere. La stessa ambivalenza – senza sconti! – valga per il calciatore. Facciamo finta per un attimo che gli esseri umani siano complessi.