Giù le mani dal solstizio d’inverno!

Ma sarà almeno dal neolitico che gli esseri umani festeggiano il solstizio d’inverno?
A me l’idea di festeggiarlo piace. In sostanza, giunti nel momento più oscuro dell’anno, si tratta di chiedere all’universo luce e nutrimento per l’orto e gli alberelli. Mi pare una cosa bella. Senza contare che a me il freddo e il buio mi mettono un po’ a disagio e quindi, insomma, ben venga il sole.

Da un paio di millenni una setta che si fa chiamare Chiesa Universale – nome che meriterebbe di stare nel ciclo della Fondazione di Asimov – ha squatterato la festa del solstizio d’inverno. Dice che no, basta co ‘sto sole, dobbiamo festeggiare il compleanno di un bambino palestinese nato 2014 anni fa, circa.
Va bene, ci mancherebbe: «Auguri bambinello, soffia tutte le 2014 candeline!»
E poi stop.
Invece no, quelli della Chiesa Universale sono pervasivi, si infilano dappertutto. Scuola, sanità, politica, persino nella criminalità organizzata: e tutti i giorni di tutti i mesi di tutti gli anni, in ogni ambito, si intrufolano e impongono le loro storie, i loro vizi, i loro tabù.

Capodoglio, tigre e anatra queer venerano una mangiatoia vacante. Chi ha fatto sparire il pupo?

Capodoglio, tigre e anatra queer venerano una mangiatoia vacante. Chi ha fatto sparire il pupo?

Da fantascienziato con attitudine punk e inclinazione patafisica ho molto rispetto per i miti che fondano le religioni. Concepimenti a distanza, resurrezioni, acqua che diventa vino e pani cunzatu ca sarda che si moltiplica a catafottere. Cioè, siamo fra Vonnegut e Philip Dick, due dei miei autori di fantascienza preferiti: non c’è un briciolo di ironia in quello che dico, le trovo narrazioni piene di terribile bellezza.
Ma gli ufficiali della Chiesa Universale, da secoli, utilizzano questo magnifico patrimonio mitico per irretire, inibire e randellare il prossimo.

E poi, non è che tutti gli anni possiamo fare la loro festa di cosplaying (si chiama Presepe Vivente) in ogni cazzo di paese. Io, per esempio, vorrei vestirmi da Gollum e interpretare l’ascesa al Monte Fato: quand’è che sgombrate la piazza, cari ecclesiastici universali, e me lo fate fare?

Gollum in un'illustrazione per l'edizione russa de Lo Hobbit.

Gollum in un’illustrazione per l’edizione russa de Lo Hobbit.

Insomma, tutto questo per dire che canterò a una festa per il solstizio di inverno. Per dare un po’ in testa a quelli della Chiesa Universale abbiamo deciso di chiamare la nostra festa Natale Blasfemo, giusto per ricambiare l’opera di squatting.

Abbiamo deciso. Ma chi?
Questo è importante. Dopo lungo, reciproco, baccagliamento ci siamo messi insieme. Siamo ragazzissimi e non è detto che la cosa duri a lungo, e poi viviamo questa relazione in maniera molto aperta e quindi ci possiamo piantare tutte le corna che vogliamo. Parlo della compagnia teatrale L’Interezza non è il mio forte, sezione Banda Discordanti. Abbiamo unito il loro repertorio di canzoni con il mio e ne è venuta fuori la razza dei cani barboni [1]. Roba forte!

Ah, abbiamo anche scritto a sedici mani una canzone sul nuovo papa (che è tanto buono).

Vi aspettiamo.
Dove? Al Molo di Lilith, via Cigliano 7, Torino. Ingresso gratuito con tessere Arci.
Quando? La sera del solstizio di inverno, alle 21,00.


[1]: La razza dei cani barboni si produce quando saltimbanchi, comici e cantastorie (tutte categorie invise alla Chiesa Universale) si mettono insieme].

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