Di pecore elettriche e altre creature. Una canzoncina da un futuro auspicabile

Roma, novembre 2019, il secondo attentato alla libreria antifascista “La pecora elettrica”

La faccio breve. I fascisti sono in giro, l’ambiente in cui viviamo è di nuovo in via di progressiva fascistizzazione. Non ci salverà nessuno, nessuno ci inietterà il contraveleno. Siamo noi tutte e noi tutti che dobbiamo autorganizzarci per combattere questa peste odiosa.

Nel frattempo, mi è stata recapitata da un mondo di là da venire, da una dimensione in cui abbiamo già vinto, una graziosa canzonetta. Non vedo l’ora che mia figlia esca da scuola per poterla cantare insieme.

La bassa qualità dell’audio e le imprecisioni dell’esecuzione credo siano da imputare agli scossoni del viaggio nel tempo. Enjoy.

Per chi quel giorno laggiù nella foresta si trovò
un’assemblea ci fu, tutte a discutere:
non è questione di natura, di patria o di famiglia
è questione di capire come convivere qui.

Ci son due coccodrille
ed un orangotango
due pecore elettriche, un’aquila reale
la gatta, il topo, l’elefante
c’è posto ancora per qualcunu:
solo non vorremmo più i fascisti.

Che non c’è l’età dell’oro, né il trono e manco il re
e ci autodeterminiamo per vivere libere
questo e molto altro l’assemblea deliberò
e dopo scese in piazza una a uno si contò:

ci son due coccodrille
ed un orangotango
due pecore elettriche, un’aquila reale
la gatta, il topo, l’elefante
c’è posto ancora per qualcunu:
e ora non si vedono più i fascisti.

Questa voce è stata pubblicata in Canzoncine, Prese di posizione e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.