Tutte le strade. Il decoro illustrato, quarta prova aperta

Genova. Foto di Cecilia Nessi

Tutte le strade sono nostre, amori miei.
Si può, come ha fatto il collettivo di Vag61 davanti al ricatto dell’amministrazione bolognese che metteva a bando lo stabile occupato da 15 anni, far buon viso a cattivo gioco e immaginarsi un gioco buono a illuminare il cattivo viso del potere.
Quella strada è nostra, perché tutte le strade sono nostre, amori miei.

Si può scendere da un tetto, dopo una giornata di lotta intensa, originale, rabbiosa, esaltante, avendo strappato una promessa alla brutalità dell’amministrazione bolognese. È la strada percorsa da quelle impuniti di XM24, una strada impervia perché l’odissea per lo spazio continua.
Anche quella strada è nostra, perché tutte le strade sono nostre.

Si può scegliere di mettere in chiaro un percorso artistico e politico, mostrarsi deboli, ancora impreparate, in costruzione, mutanti. È quello che ho scelto di fare con Il decoro illustrato. Sabato ci sarà la quarta prova aperta. L’impianto sarà molto simile a quello che si è visto nella terza prova, a Manituana, ma con tante asciugature e l’inserimento di importanti modifiche. Nei miei progetti questa doveva essere l’ultima prova aperta. Probabilmente le cose andranno diversamente.

Attualmente nello spettacolo ci sono un prologo, cinque atti separati da quattro “cori” e un epilogo: un ‘ora e mezza, credo, di materiale mostrabile. Ma ce n’è altrettanto in lavorazione e che potrebbe meritare di salire sul palco. Fra le cose che ancora non sono pronte, per esempio, c’è un capitolo sull’indecorosità dei corpi e un altro sulla gentrification, sono ancora in cantiere, questa volta non ci saranno. Mancherà anche una cornice narrativa unitaria, pazienza, le due che ho pensato presentano ancora troppe falle. Ma lo spettacolo – questi sono stati i feedback di due settimane fa a Torino, regge e ha i suoi punti di forza. La consapevolezza di questi ultimi giorni di lavoro è che la forma definitiva tarda ad arrivare, il 15 dicembre, a Casa Spartaco non ci sarà la prima dello spettacolo, ma un ulteriore assetto provvisorio, perché sento la necessità di battere tutte le strade per illustrare alla maniera di una punkastorie come operino le politiche del decoro. E se tutte le strade sono nostre, amori miei, posso farlo. Mi prendo lo spazio e il tempo di costruire, rimodulare, adattare al contesto e all’evolversi della cronaca, delle cronache, questo pugno di parole canzoni e mi prendo il lusso di farlo di farlo sotto gli occhi di tutte e di tutti, perché il tema è urgente e merita di diventare sempre più oggetto di discussione.

E quindi per ora basta così: a Bologna, nella cornice del festival di letteratura sociale Contrattacco! – oddio, sono davvero onoratissima di farne parte – mi esibirò due volte, venerdì 15 con La punk spiegata alla nonna e sabato 16 con Il decoro illustrato. Evitiamo di soccombere, rimaniamo ben sintonizzat*. Ci vediamo per le strade. Tutte.

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