L’ho scritto alla nausea. Sono impegnata nella stesura di un libro che potrebbe chiamarsi Senza titolo di viaggio e vedere la luce nel tardo autunno. Sono molto grata a chi me le ha proposte, ma purtroppo sono stata costretta a dirottare tutte le date che mi sono state proposte nelle scorse settimane sul mese di ottobre. Ho fatto eccezione solo per quelle programmate da tempo. Eccole:
- 28 agosto, Festa di Radio Onda d’Urto, Brescia, h. 19.30
- 29 agosto, Festa anticapitalista di Spazio La Boje, Mantova, 21.30
- 5 settembre, Scuola estiva della Cooperativa Be Free, Roma, h. 16.00
- 25 settembre, giornata organizzata dall’associazione In the Ghetto presso la Casa del quartiere di via Baltea, Torino, h. 20
in tutte e quattro le occasioni porto in scena Mostre & Fiere
In questi mesi, dopo l’infame sgombero del presidio di San Didero, a causa di un po’ di travagli personali, ho diminuito sensibilmente la mia presenza in valle. Qualche giorno fa il gruppo Giovani No Tav mi ha chiesto di tornare a esibirmi con/per loro. In questo caso, ho risposto di sì senza esitazioni. Si tratta di un appuntamento di lotta. Mi esibirò il 9 settembre, alle 18.30, davanti ai cancelli della centrale di Chiomonte.
Un’anticipazione sul libro? L’inquadratura che guida la scrittura è riassunta nelle battute finali di questo prezioso articolo di Roberto Salerno uscito qualche giorno fa su Giap:
[L]e forze di sinistra più che prendersela con i dubbiosi dovrebbero attaccare il governo e le classi dominanti per richiedere almeno (almeno) il potenziamento del sistema sanitario, a cominciare dalla famosa medicina territoriale.
Forse sarebbe più produttivo che insultare chi pensa di poter disporre del proprio corpo e che mai si sarebbe aspettato di doverlo cedere perché una canea urlante pensa che sia giusto così.
Lì si parla di greenpass, io scrivo di esperienza trans. Le questioni (inaspettatamente?) si toccano.
Ci vediamo nelle strade, nelle piazze, sui sentieri