Ormai dall’autunno 2020 dico e scrivo che sto lavorando a “un libro non mio”. Negli ultimi mesi, in qualche uscita pubblica, mi sono lasciata scappare qualche indiscrezione. Ma già nel 2021 ero andata pericolosamente vicina a un annuncio ufficiale quando, aprendo Artemisia, uno dei capitoli del secondo atto di Senza titolo di viaggio (Alegre, 2021) scrivevo:
Nell’estate del 2020 ho sbobinato alcune lunghe interviste a Valerio Minnella, uno dei fondatori di Radio Alice, emittente radiofonica di movimento, anima del Settantasette bolognese; in anni più recenti ha prestato le sue competenze tecniche alla progettazione della rete delle Telestreet, le tv di strada. La sua vicenda politica però prende avvio nel movimento antimilitarista […]
Nel frattempo mi sono impegnata nella trascrizione di altre lunghe interviste e in intense triangolazioni di domande, suggestioni, verifiche che coinvolgono anche Wu Ming 1, che di questo libro che raccoglie esperienze e vicissitudini biografiche e politiche di Valerio Minnella è il primo promotore.
Oggi su Giap ufficializziamo l’uscita. Date uno sguardo là per avere più dettagli.
Io qui mi limito a dire che sono molto orgogliosa di aver prestato tempo, testa e corpo a questo progetto. Le storie qui raccolte – vittorie, sconfitte, entusiasmi, amarezze, slanci collettivi, grande storia e impegno quotidiano – non solo riattivano memorie del nostro passato che ci vengono in soccorso nel tempo che abitiamo, ma possono essere usate come eserciziario per formulare domande che ci aiutino a immaginare in che direzione dirigere i nostri passi.
PS: il titolo di questo mio post si capisce meglio se date un’occhiata anche qui.