Empio, plebeo, dilettantesco. Dieci anni di questo blog e altri appuntamenti

Il 23 febbraio scorso filosottile.noblogs.org ha compiuto dieci anni.

Ho avuto altri blog prima di questo. Tutti finiti nel dimenticatoio. Ne ho cominciato uno in un momento imprecisato del primo decennio del secolo con il nickname  “treppunte”, ci scrivevo soprattutto prosette e poesie, si trovava sulla defunta piattaforma Splinder. Ha avuto come culmine la pubblicazione del mio controverso Canzoniere delle pippe.

Ne ho poi avuto un altro, credo dal 2008 al 2012, girava su WordPress con un dominio intestato al mio deadname. Erano gli anni in cui usciva Lo spleen di Mompracem.

Avere un dominio tutto mio, però, mi metteva un sacco d’ansia. Mi sembrava che fossi troppo poco produttiva per meritarmelo. Cioè, lavoravo dieci ore al giorno in falegnameria e a casa c’era Miriam piccolissima: non è che potessi davvero dedicare del tempo a scrivere lì sopra. Allora ho chiuso e sono passata a no.blogs. Mi ha fatto un gran bene: l’ho sentito come un ritorno all’ambiente culturale in cui sono cresciuta, quello del punk e delle autoproduzioni, ma soprattutto mi ha liberata da tante ansie di performatività social. Grazie Autistici/Inventati.

Insomma, fra accelerazioni e inabissamenti sono passati tremilasettecento giorni. Abbozzo un micro bilancio. Se unisco i puntini di questi centotrenta post in dieci anni viene fuori una figura appena accennata, poco definita: ho aggiornato con troppa poca costanza e troppo disordine. Qua e là ci sono alcuni tratti definiti: i libri usciti nel frattempo, gli spettacoli, le moltissime collaborazioni. Credo che sia un blog atipico, decentrato rispetto all’ambiente virtuale, molto dipendente dall’off line. Qui dentro ci sono soprattutto testi messi al servizio di cose che faccio fuori dal web, col mio corpo e la mia presenza. In mezzo alle tante segnalazioni ho infilato un po’ di riflessione sul metodo che sperimento e qualche indicazione di poetica. E forse un giorno mi deciderò a setacciare questo materiale. Per farne cosa? Boh, una fanzine o un origami, direi.

Ancora una cosa, ripercorrendo tutto il materiale mi pare si intuisca una linea di fuga allo stereotipo che ci vuole fan della rivoluzione a vent’anni, a fare il tifo per la socialdemocrazia a trenta, in piena reazione a quaranta. Mi pare proprio, anzi, di essermi radicalizzata col passare del tempo. Lungo questa china non so immaginare, se ci campo, come sarò a cinquanta. Mi auguro solo di conservare ancora l’attitudine empia, plebea e dilettantesca del primo post. Nel caso, lo prenderei come il segno di essere invecchiata bene.

Comunque, visto che ho appena dichiarato che è soprattutto un blog di segnalazioni, segnalo. Le prossime settimane saranno molto intense. Qui trovate un prospetto quasi aggiornato delle prossime uscite. potreste dare uno sguardo anche al mio canale telegram, lì i promemoria arrivano con più puntualità.

A metà aprile, con molta emozione, torno in Sicilia per una coppia di date.

Per il resto, come al solito, ci incontriamo per le strade

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