Carx tutte, cari tuttx, care tutt#,
sono riprese le uscite pubbliche. Lo scorso 4 febbraio ce n’è stata una in casa, da Norabook, a Torino, attorniata da persone che amo e che mi fanno sentire il loro affetto. Pare che sia andata bene, io dal canto mio non ho ancora avuto il coraggio di riascoltare la registrazione, perché quel giorno (in questi giorni) ho attraversato una fase di grande prostrazione psichica. Senz’altro, però, la renderò pubblica quanto prima: gli interventi delle persone che mi hanno accompagnata, Cam Pavese e Mariano Tomatis, meritano di essere divulgati.
Il tour prosegue con una scorreria a oriente, un’immersione sarda, e un’incursione schizoide a nord della linea gotica.
Ecco nel dettaglio le date:
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10 febbraio, CSO Django, Treviso, ore 20.00 – presentazione di Senza titolo di viaggio
- 11 febbraio, Centro sociale Bruno, Trento, ore 20.30 – presentazione di Senza titolo di viaggio
- 12 febbraio, Centro sociale Rivolta, Marghera (VE), ore 20.00 – presentazione di Senza titolo di viaggio + Mostre & Fiere
- 13 febbraio, Centro sociale Bocciodromo, Vicenza, ore 18.30 – presentazione di Senza titolo di viaggio + Mostre & Fiere
- 17 febbraio, Sa domu, Cagliari, ore 19.30 – Il decoro illustrato. Con la complicità di Laboratorio 28
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- 18 febbraio, Biblioteca Autogestita Zarmu, Cagliari, ore 18.30 – – presentazione di Senza titolo di viaggio. Con Benedetta Pintus e Menadi
- 19 febbraio, Borderline, Sassari, ore 21.30 – Mostre & Fiere
- 25 febbraio, Radio Aut, Pavia, orario da definire – presentazione di Senza titolo di viaggio (con Laura Pusceddu) + Mostre & Fiere
- 26 febbraio, Centro sociale della pace, Bologna – orario da definire – presentazione di LGBTQIA+. Mantenere la complessità, il nuovo Bookblock di Antonia Caruso e Senza titolo di viaggio. Insieme a noi interviene Chià Rinaldi
- 27 febbraio, Arci Camalli, Imperia, orario da definire – presentazione di Senza titolo di viaggio con Fé Rosin + La punk spiegata alla nonna
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Per il mese di marzo ci stiamo lavorando. Sicuramente sono in programma due soste nelle valli piemontesi.
Nel frattempo rinnovo a me e a tuttx un invito a immaginare azioni molteplici e plurali, perché molteplici e plurali sono i modi di agire dei dispositivi che ci opprimono. Ci “vietano” il linguaggio in cui ci riconosciamo, ci ingabbiano nel gere e ai ruoli di genere, ci classificano in base a colore della pelle, tratti somatici, provenienza, conformazione corporea, abilità, ci trascinano in tribunale, ci chiudono in galera, ci manganellano per le vie, ci incendiano i presidi, ci sgomberano gli spazi sociali, ci devastano dal punto di vista ambientale, ci affamano e/o ci costringono a dedicare il nostro intero tempo di vita al lavoro, ci emarginano e ci sussumono. Solo ragionamenti collettivi e azioni sorprendenti, costanti, mutualistiche, plurali ci permetteranno di riappropriarci degli spazi, dei tempi, dei corpi, delle relazioni, degli immaginari.
Ci incontriamo per le strade.