Il 2023 si sta per chiudersi e comincio a guardarlo un po’ in prospettiva. Un anno complesso per me, con tante botte d’arresto, molte fatiche, ma anche cambiamenti, nuove consapevolezze, qualche soddisfazione e incontri belli. Un dono prezioso di questi giorni è trovarmi in mano un copione definito (sebbene tutt’altro che definitivo) di Far finta di esserne fuori. Lo spettacolo parla di carcere: il tema, me ne sono accorta in questi mesi di studio, è sconfinato e meriterebbe molti approfondimenti: storici, politici, antropologici. Mettici pure che questo governo affronta ogni normale emergenza a colpi di inasprimento di pene e introduzione di nuovi reati e che, dopo anni, le presenze in carcere hanno di nuovo sforato quota sessantamila e viene facile intuire che – come è accaduto per altri miei spettacoli – sono abbastanza certa che Far finta di esserne fuori muterà molto e continuerà ad assorbire nuovi spunti dalla cronaca e a trasformare studi, testimonianze e riflessioni in storie e canzoncine.
A causa di un piccolo incidente ho saltato la prova aperta che avevo previsto a Torino il 30 novembre scorso. La data sarà recuperata in gennaio, ma nel frattempo debutto questo fine settimana a Brescia, a chiusura dell’ultimo tour dell’anno. Ecco il quadro completo degli appuntamenti:
- Venerdì 15/12, presentazione di Se vi va bene bene se no seghe, con Valerio Minnella e Wu Ming 1, (organizza Burjana), Trieste;
- Sabato 16/12, Mostre & Fiere, (organizza smarzapride), Trieste
- Domenica 17/12, Far finta di esserne fuori, Magazzino 47, Brescia.
Da gennaio dovrei riprendere un flusso più regolare di esibizioni. In ogni caso, un po’ di date del 2024 sono già fissate e altre in via di definizione.
Ci incontriamo per le strade